Tutti ricordiamo la classica scena de Il Padrino in cui il produttore cinematografico Jack Woltz si sveglia con una testa di cavallo nel letto. Ricorderete che si era trattenuto dall’ingaggiare l’attore preferito del Padrino in un ruolo importante, e – fondamentalmente – pensava che questi mafiosi stessero solo giocando.

Il lettore TT ha letto il romanzo ultimamente e pensa che la descrizione di Mario Puzo del panico di Woltz sia stranamente parallela a quella dei negoziatori democratici del debito quando hanno capito che gli ideologi del Tea Party erano davvero disposti a rischiare il default. Il passaggio è sotto le pieghe.

“Nonostante tutta la sua ricchezza, nonostante tutti i suoi contatti con il presidente degli Stati Uniti, nonostante tutte le sue dichiarazioni di amicizia con il direttore dell’FBI, un oscuro importatore di olio d’oliva italiano lo avrebbe fatto uccidere. Lo farebbe davvero uccidere! Perché non avrebbe dato a Johnny Fontane una parte cinematografica che voleva. Era incredibile. La gente non aveva il diritto di comportarsi così. Non poteva esistere un mondo se la gente si comportava così. Era pazzesco… Sei ore dopo Johnny Fontane ricevette una telefonata dal produttore esecutivo del film che gli diceva di presentarsi al lavoro il lunedì successivo.”

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