grassi e carboidrati sono le due principali fonti di energia utilizzate durante l’esercizio. Entrambe le fonti possono predominare, a seconda della durata e dell’intensità dell’esercizio, del grado di condizionamento fisico precedente e della composizione della dieta consumata nei giorni precedenti l’esercizio. L’ossidazione degli acidi grassi può contribuire al 50-60% del dispendio energetico durante un esercizio a bassa intensità di lunga durata. L’esercizio submassimale faticoso che richiede dal 65 all’80 per cento del VO2 max utilizzerà meno grassi (dal 10 al 45 per cento dell’energia spesa). L’esercizio fisico è accompagnato da adattamenti metabolici che si verificano nel muscolo scheletrico e nel tessuto adiposo e che facilitano una maggiore consegna e ossidazione degli acidi grassi durante l’esercizio. Lo stato allenato è caratterizzato da un maggiore flusso di acidi grassi attraverso piscine più piccole di energia del tessuto adiposo. Questo si riflette in cellule adipose più piccole e metabolicamente più attive in piccoli depositi di tessuto adiposo. Le concentrazioni ematiche di picco degli acidi grassi liberi e dei corpi chetonici sono inferiori durante e dopo l’esercizio negli individui allenati, probabilmente a causa di una maggiore capacità della muscolatura scheletrica di ossidare queste fonti di energia. Gli individui allenati ossidano più grassi e meno carboidrati rispetto ai soggetti non allenati quando eseguono un lavoro submassimale della stessa intensità assoluta. Questa maggiore capacità di utilizzare l’energia dal grasso conserva le riserve cruciali di glicogeno muscolare ed epatico e può contribuire ad aumentare la resistenza. Ulteriori benefici del metabolismo lipidico migliorato che accompagna l’allenamento aerobico cronico sono la diminuzione dei fattori di rischio cardiaco. L’allenamento con l’esercizio fisico comporta una riduzione del colesterolo e dei trigliceridi nel sangue e un aumento del colesterolo lipoproteico ad alta densità. Le diete ad alto contenuto di grassi non sono raccomandate a causa della loro associazione con la malattia cardiaca aterosclerotica. Prove recenti suggeriscono che le diete ad alto contenuto di grassi e carboidrati possono aumentare i trigliceridi nel sangue e ridurre le lipoproteine ad alta densità. Questo suggerisce che l’ingestione cronica di diete che sono estreme nella loro composizione di grassi o carboidrati dovrebbe essere affrontata con cautela in atleti attenti alla salute, così come in individui sedentari.
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