Le prove fossili indicano chiaramente che i marsupiali hanno avuto origine nel Nuovo Mondo. I più antichi fossili di marsupiali conosciuti (che sono stati trovati sia in Cina che in Nord America) risalgono a circa 125 milioni di anni fa, durante il periodo Cretaceo (da 145 a 66 milioni di anni fa). Si pensa che la loro presenza in Australia e nelle isole vicine si sia verificata da un singolo evento migratorio in cui un gruppo di marsupiali ancestrali colonizzò l’Australia utilizzando collegamenti terrestri con il Sud America attraverso l’Antartide. Se questo avvenne prima dell’ascesa dei mammiferi placentari o se anche i placentali raggiunsero l’Australasia ma si estinsero presto è un argomento di vivace controversia. Da circa 65 milioni di anni fa, l’Australasia era isolata da tutte le altre masse continentali, e lì i marsupiali si sono evoluti in molte forme diverse, una delle quali, Diprotodon (un genere di vombati giganti), rivaleggiava con i mastodonti in massa. In Sud America sopravvissero insieme ai placentati, formando una parte significativa della fauna mammifera neotropicale. I marsupiali popolarono anche l’Europa, l’Asia e il Nord Africa tra 125 milioni e 14 milioni di anni fa.

Diprotodon
Diprotodon

Diprotodon, una specie estinta di vombato gigante che abitò l’Australia durante il Pleistocene Epoch (da 2,6 milioni a 11.700 anni fa). Era un parente stretto dei vombati e dei koala viventi.

Encyclopædia Britannica, Inc.

In Australia si discute se la caccia aborigena, e in particolare l’incendio del paesaggio, abbia contribuito alla scomparsa di diverse grandi specie (megafauna) circa 50.000-45.000 anni fa, durante il Pleistocene Epoch (2,6 milioni a 11.700 anni fa). Grazie all’intervento dell’uomo, tuttavia, i marsupiali furono introdotti nelle vicine isole dell’Australia e soprattutto in Nuova Zelanda. In Nuova Irlanda il cuscus grigio (Phalanger orientalis) fu introdotto più di 10.000 anni fa, e la stessa specie fu trasportata a Timor più di 4.000 anni fa. In Australia l’opossum dalla coda a spazzola (Trichosurus vulpecula) è un esempio di marsupiale che si è adattato facilmente alle condizioni mutevoli portate dall’uomo ed è persino abbondante in alcuni centri urbani. La sua adattabilità a diversi luoghi è attribuita alla sua tolleranza per una varietà di cibo, compresi i rifiuti domestici. L’opossum della Virginia ha avuto un successo simile in Nord America.

La colonizzazione britannica dell’Australia, iniziata seriamente all’inizio del XIX secolo, ha portato metodi di caccia e cattura, disboscamento su larga scala e l’introduzione di volpi, conigli, gatti e pecore, che hanno presto portato all’estinzione di diverse specie di canguri e bandicoot. Molte altre, tra cui il koala e il diavolo della Tasmania, furono spinte vicino allo stesso destino.