State Bird of Nevada

By John James Audubon, F. R. SS. L. & E.

VOLUME II.

UCCELLO BLU ARTICO.

SIALIA ARCTICA, Swains.

PIAZZA CXXXVI.- MASCHIO E FEMMINA.

Questa bella specie, introdotta per la prima volta all’attenzione degli ornitologi dal Dr. RICHARDSON, che ne procurò un singolo esemplare a Fort Franklin nel luglio 1825, è solo un visitatore estivo dei Paesi Pelliccia. Sia il maschio che la femmina sono rappresentati nel mio piatto. Credo che quest’ultima non sia mai stata raffigurata. La nota del signor NUTTALL riguardo a questo interessante uccello, strettamente legato alla Sialia Wilsoni, è la seguente:

“Sialia arctica. Uccello blu oltremare. A circa cinquanta o sessanta miglia a nord-ovest del luogo abituale di attraversamento di quel ramo del Platte chiamato Larimie’s Fork, nella prima parte di giugno, questa specie di Sialia non è comune. La femmina emette un basso lamento quando il suo nido è avvicinato, il luogo per il quale è indifferentemente scelto in un buco in una roccia di argilla, o in quella del tronco di un cedro decaduto. Il nido è fatto del solito materiale di erba secca in quantità molto insignificante. Sono più timido che la specie comune, e hanno il samemode di alimentazione guardando su qualche cespuglio basso o pianta, e scendendo per un insetto. Abbiamo poi visto un nido di questa specie su una scogliera del Sandyriver, un ramo del Colorado dell’Ovest. La femmina e il maschio stavano entrambi nutrendo la loro covata. La prima cinguettava e sembrava a disagio al mio avvicinamento, e a intervalli emetteva un lamentoso “yeow”. Il maschio canta in modo più caratteristico e monotono rispetto al tipo comune, ma nello stesso tono generale e modo.”

A questo il signor TOWNSEND aggiunge che si trova nelle “foreste sulle rive del fiume Platte, nelle vicinanze delle Black Hills, e nelle stesse situazioni sulle rive del Columbia. Questa specie”, continua, “è stata osservata in inverno a Fort Vancouver, associandosi con S.occidentalis. Si limitano principalmente alle recinzioni nelle vicinanze del Forte, di tanto in tanto volano a terra e grattano la terra per piccoli insetti, i cui frammenti sono stati trovati nei loro stomaci; dopo aver procurato un insetto, il maschio di solito ritorna alla recinzione e borbotta per un minuto in modo delizioso. La sua nota, anche se simile a quella della nostra Sialia comune, è ancora così diversa da essere facilmente riconosciuta. È ugualmente dolce e chiara, ma così poco potente (almeno in questa stagione) da essere sentita solo a breve distanza. In primavera è più forte e più intenso, ma è in ogni momento molto meno forte di quello della specie comune.”

ERYTHACA (SIALIA) ARCTICA, Arctic Blue-bird, Swains. and Rich. F. Bor.Amer., vol. ii. p. 209.

ARCTIC BLUE-BIRD, Sialia Arctica, Nutt. Man., vol. ii. p. 573.

ARCTIC BLUE-BIRD, Sylvia Arctica, Aud. Orn. Biog, vol. v. p. 38.

Maschio adulto.

Mascella di lunghezza ordinaria, quasi diritta, più larga che alta alla base, compressa verso l’estremità; mandibola superiore con la linea dorsale diritta e declinata, fino a quasi la fine, quando diventa convessa, la cresta stretta, i lati convessi verso l’estremità, i bordi diretti e sovrapposti, con una tacca distinta vicino alla punta stretta e deviata; mandibola inferiore con l’angolo di lunghezza moderata e stretto, la linea dorsale diritta, i lati convessi, i bordi diretti, la punta stretta. Narici basali, ovali.

Testa piuttosto grande; collo corto; corpo moderatamente pieno. Piedi di lunghezza ordinaria, snelli; tarso compresso, coperto anteriormente da sette lunghe scutelle, posteriormente da due piastre molto lunghe che si incontrano in modo da formare un bordo tagliente; dita dei piedi di lunghezza moderata; la prima più robusta, la seconda e la quarta quasi uguali, la terza molto più lunga; artigli moderati, ben ricurvi, snelli, compressi, scanalati lateralmente, che si assottigliano a una punta fine.

Plumaggio morbido e sfumato, con notevole lucentezza; brevi setole alla base della mandibola superiore. Ali molto lunghe; il primo aculeo molto piccolo, lungo solo sette dodicesimi di pollice, il secondo un dodicesimo più corto del terzo, che è il più lungo, ma supera il quarto solo di mezzo dodicesimo, le altre primarie rapidamente graduate; le secondarie esterne emarginate, le interne non allungate. Coda lunga, profondamente emarginata, di dodici robuste penne, di cui le mediane sono cinque dodicesimi più corte delle laterali.

Canna e piedi neri; iride marrone. Il colore generale delle parti superiori è azzurro chiaro, che si avvicina al blu smalto; le penne e le copritrici più grandi sono grigio-marrone scuro, l’esterno si tinge di blu, le primarie sono ampiamente marginate di azzurro, le secondarie di grigio-azzurro, l’interno è prevalentemente bianco. Le penne della coda sono anch’esse marroni, gradualmente più blu verso la base, e tutte ampiamente marginate esternamente con quel colore. I lati della testa, la parte anteriore e i lati del collo, e la metà anteriore del petto, sono verde-azzurro chiaro; questo colore sbiadisce gradualmente sulla parte posteriore del petto; l’addome e le parti inferiori della coda sono bianco-grigiastre.

Femmina adulta.

La femmina differisce notevolmente. Le parti che conservano lo stesso colore sono il groppone, le ali e la coda, di cui però i bordi blu sono meno puri e meno estesi, e le penne esterne primarie ed esterne della coda sono marginate esternamente di bianco. La parte superiore della testa, il collo posteriore, il dorso, le scapole e le copritrici delle ali sono marrone-grigiastro chiaro, marginate di blu-verdastro chiaro; le guance e i lati del collo sono più chiari; la parte anteriore del collo e la porzione anteriore del petto sono bruno-grigiastre chiare, sul petto tinteggiate di rosso; il resto delle parti inferiori di una indecisa tinta bianco-brunastra; le copritrici alari inferiori bruno-grigiastre chiare, bordate di bianco, le copritrici inferiori della coda con una striscia mediana crepuscolare.

Le descrizioni di cui sopra sono prese da pelli procurate dal signor TOWNSEND sul fiume Columbia. Quella del maschio viene da un esemplare sparato nel giugno 1835; e quella della femmina da uno sparato il 26 dello stesso mese e anno. Di altri due esemplari in mio possesso, un maschio concorda con quello descritto, ma ha il blu delle parti superiori più profondo, e di una tinta che si avvicina a quella della specie comune. La femmina è anche simile a quella descritta, ma ha una macchia bianca opaca prima, l’occhio, e la parte superiore del throatbrownish-white.

The Mountain Bluebird è anche l’Idaho State Bird