Redi, Francesco

Il medico, naturalista, fisiologo e scrittore italiano Franchesco Redi dimostrò che gli insetti non nascono per generazione spontanea. Ha condotto studi sul veleno delle vipere e ha scritto “Osservazioni sulle vipere”. Nel XVII secolo, condusse un esperimento in cui mise la carne in contenitori. Uno era sigillato e l’altro no, con il risultato che nei contenitori sigillati non “appariva” nessuna mosca della carne, mentre in quelli aperti sì. Il suo esperimento del 1668 che mostrava l’assenza di vermi in un barattolo sigillato dove la carne era stata lasciata a marcire diede un duro colpo alla teoria della generazione spontanea. Nelle sue ricerche fece largo uso della dissezione e dell’osservazione microscopica.

Si laureò nel 1647 in medicina all’Università di Pisa.Redi fu, dal 1654, primo medico dei granduchi di Toscana Ferdinando II e Cosimo II. Ha iniziato studiando i serpenti e i loro morsi. Si dedicò soprattutto alla parassitologia. Il suo lavoro può essere considerato il fondatore di questo ramo delle scienze naturali, in particolare dell’elmintologia (lo studio dei vermi), le cui basi sono state poste nel suo trattato del 1684. Redi fu anche un celebre poeta e nel 1665 fu nominato professore di lingua toscana all’Accademia fiorentina.

In un’epoca in cui si credeva sia alla creazione che alla generazione spontanea, Francesco Redi era uno di quelli che ne dubitavano, così fece il seguente esperimento: mise una vipera morta, un pesce e un pezzo di carne di vitello in vasi, li chiuse e li sigillò. In altri vasi mise gli stessi componenti, ma li lasciò aperti. I risultati sono stati molto interessanti. Nei vasi chiusi e sigillati non c’erano vermi, anche se il contenuto era marcito e aveva un cattivo odore. Nei vasi aperti, invece, si potevano vedere vermi e mosche che strisciavano dentro e fuori. Pertanto, la carne di animali morti non può allevare vermi, a meno che non vi si depositino uova di animali. Redi pensò che l’entrata dell’aria nei vasi chiusi avrebbe potuto influenzare il suo esperimento, così fece un altro esperimento. Mise carne e pesce in un barattolo coperto di garza e lo mise dentro una gabbia anch’essa coperta di garza. I risultati sono stati esattamente gli stessi del primo esperimento. Anche con i risultati ottenuti e quelli di altri autori, la gente credeva ancora nella generazione spontanea.