- I ricercatori del Caltech hanno rilasciato un concetto operativo di come la Terra potrebbe apparire da altri esopianeti.
- La mappa aliena bidimensionale nell’immagine sopra raffigura la Terra come un esopianeta.
- Per realizzare la mappa, i ricercatori hanno catturato circa 10.000 immagini della Terra dal satellite Deep Space Climate Observatory della NASA.
Gli uomini sono narcisisti quando si tratta dello spazio. La Terra è il centro dell’universo perché, beh, ci viviamo sopra.
Mentre gli astronauti hanno visto il pianeta blu in prima persona dal vuoto dello spazio, non abbiamo ancora idea di come altre potenziali forme di vita vedono il nostro piccolo mirtillo di una casa.
Tuttavia, i ricercatori del California Institute of Technology hanno rilasciato un concetto di lavoro di come la Terra potrebbe apparire da altri esopianeti, o pianeti che esistono al di fuori del nostro sistema solare e orbitano intorno a stelle diverse dal nostro sole. In questo documento, hanno costruito quello che chiamano “una mappa aliena bidimensionale”, immaginando che la Terra sia l’esopianeta. Questa è la mappa nell’immagine qui sopra.
Per trovare esopianeti che potrebbero essere in grado di sostenere la vita umana, gli astronomi scrutano attraverso telescopi che mostrano loro a malapena un singolo punto di luce. Per saperne di più su queste macchie di luce, il team del CalTech ha deciso di invertire il problema prendendo immagini di un pianeta già abitabile, la Terra, e disegnando un’immagine di qualcosa che un astronomo alieno potrebbe vedere ad anni luce di distanza.
Hanno iniziato acquisendo circa 10.000 immagini della Terra dal satellite Deep Space Climate Observatory della NASA. Si trova in un punto di equilibrio gravitazionale tra la Terra e il sole, il che significa che il satellite vede solo il lato diurno del pianeta. Gli astronomi hanno catturato le immagini ogni una o due ore a 10 lunghezze d’onda specifiche per tutto il 2016 e il 2017.
Per ricreare un punto di vista alieno, i ricercatori hanno ridimensionato tutte quelle immagini in una singola lettura di luminosità per ciascuna delle 10 lunghezze d’onda che hanno registrato, con conseguente 10 punti. Quando questi vengono tracciati nel tempo, creano curve di luce che illustrano ciò che un osservatore alieno potrebbe vedere se stesse guardando la Terra da lontano per due anni.
Una volta che i ricercatori del CalTech hanno determinato quali curve corrispondono alla terra o alle nuvole confrontandole con le immagini originali, sono stati in grado di costruire la mappa di contorno 2D vista sopra.
Le linee nere sulla mappa mostrano valori mediani per la terra e, in effetti, servono come approssimazione di dove sono le linee di costa. Si può vedere un contorno approssimativo dell’Africa al centro e le Americhe sulla sinistra, per esempio.
Questa tattica potrebbe rivelarsi fruttuosa in futuro se immagini simili vengono prese di esopianeti al di fuori del nostro sistema solare, aiutando gli astronomi a mappare oceani, calotte di ghiaccio e nuvole che sono tutti necessari per un mondo abitabile.
“Questo studio serve come base per ricostruire le caratteristiche della superficie di esopianeti simili alla Terra in futuro”, scrivono gli autori.
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