Come funzionerebbe in realtà, se invocato ora?
Il primo passo sarebbe che il vicepresidente Mike Pence e la maggioranza del gabinetto fornissero una dichiarazione scritta al presidente pro tempore del Senato (attualmente il senatore Chuck Grassley, repubblicano dell’Iowa) e allo speaker della Camera (attualmente la rappresentante Nancy Pelosi, democratica della California) che il signor Trump “non è in grado di esercitare i poteri e i doveri del suo ufficio”. Questo toglierebbe immediatamente al signor Trump i poteri del suo ufficio e renderebbe il signor Pence presidente ad interim.
Ma il 25° emendamento permetterebbe al signor Trump di inviare immediatamente una sua dichiarazione scritta al signor Grassley e alla signora Pelosi dicendo che è in effetti in grado di svolgere i suoi compiti. Questo gli permetterebbe immediatamente di riprendere le sue funzioni, a meno che il signor Pence e il gabinetto inviino un’altra dichiarazione ai leader del Congresso entro quattro giorni, ribadendo le loro preoccupazioni. Il signor Pence subentrerebbe di nuovo come presidente ad interim.
Questa dichiarazione richiederebbe al Congresso di riunirsi entro 48 ore e di votare entro 21 giorni. Se i due terzi dei membri sia della Camera che del Senato fossero d’accordo che il signor Trump non è in grado di continuare come presidente, verrebbe spogliato permanentemente della posizione, e il signor Pence continuerebbe a servire come presidente ad interim. Se il voto del Congresso fosse stato inferiore, il signor Trump avrebbe ripreso le sue funzioni.
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